
lunedì 24 novembre 2008
Non è mai abbastanza

giovedì 6 novembre 2008
Questione di pubblica decenza
IL SINDACO
RILEVATO
- che all’ampia diffusione della prostituzione su strada conseguono situazioni di disturbo della quiete pubblica, di offesa alla pubblica decenza, frequentemente spinta all’oscenità, di degrado igienico e urbano, che compromettono le condizioni di normale vivibilità dei luoghi interessati e provocano, a danno dei residenti, esasperate e continue tensioni;
VERIFICATO
- che il fenomeno della prostituzione su strada rappresenta un messaggio pubblico diseducativo perché offre un’immagine alterata delle relazioni personali e di annullamento della dignità e libertà dell’essere umano, che ingenera nella collettività un senso di disagio e scadimento dei valori sociali;
- spesso, le prestazioni sessuali vengono poste in essere trascurando le più elementari norme igieniche e di precauzione, costituendo potenziale rischio per il diffondersi di malattie infettive con grave pericolo per l’integrità fisica delle persone coinvolte e, più in generale, per la salute pubblica;
- la prostituzione su strada comporta anche un’illecita occupazione del suolo o del demanio pubblico, sottraendolo di fatto al normale utilizzo da parte di altri cittadini;
CONSTATATO
- che la presenza di soggetti dediti alla prostituzione su strada costituisce indubbia curiosità e richiamo per coloro che intendono usufruire di tali prestazioni ed è la causa che li induce a fermarsi ed intrattenersi, creando situazioni di ostacolo ed intralcio alla libera circolazione degli altri;
- i soggetti che si apprestano ad usufruire delle prestazioni delle esercenti attività di meretricio su strada sono, spesso, indotti ad un’imprudente condotta di guida, costituita da arresti improvvisi, manovre repentine e/o fermate prolungate che genera situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica e per la sicurezza urbana;
- indispensabile, quindi, adottare provvedimenti per prevenire e contrastare l’ampio fenomeno della prostituzione su strada e del grave pregiudizio alla pubblica decenza, al fine di garantire una maggiore sicurezza alla viabilità ed il libero utilizzo degli spazi pubblici;
- necessario monitorare tali condotte, che spesso interessano anche minori, per intervenire, ove necessario, con idonee misure sociali per contrastare l’insorgenza di fenomeni criminosi dediti allo sfruttamento quando non di vera e propria riduzione in schiavitù; (...)
ORDINA
- è fatto divieto di esercitare con qualunque modalità e comportamento, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico, attività di meretricio;
- è fatto divieto di contrattare, di concordare prestazioni sessuali su tutto il territorio comunale con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o, che per il loro atteggiamento, abbigliamento e modalità di approccio manifestino l’intenzione di esercitare prestazioni sessuali;
- è fatto divieto ai conducenti di veicoli, su tutto il territorio comunale, di effettuare fermate, anche di breve durata, di accostarsi, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale, al fine di richiedere informazioni, contrattare, concordare prestazioni sessuali con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o, che per il loro atteggiamento, abbigliamento e modalità di approccio manifestino l’intenzione di esercitare prestazioni sessuali;
- è fatto divieto di intrattenersi sul demanio pubblico, su spazi aperti al pubblico o visibili al pubblico del territorio comunale, con persone dedite alla prostituzione;
- è fatto divieto di porre in essere atti sessuali sul demanio pubblico, su spazi aperti al pubblico o visibili al pubblico del territorio comunale.
Crimine organizzato in Veneto
Fonte: Corriere della Sera
Abortire in Paolo Sarpi

Fonte: Il Giornale
Case d'appuntamento al Sud
Anche a Brindisi i vicini di un appartamento a luci rosse hanno portato al fermo di due cinesi. Delle due, una, clandestina, era appena arrivata a Brindisi, mentre l'altra, regolare, era intestataria del contratto d'affitto.
Infine, a Benevento, le forze dell'ordine hanno sequestrato un appartamento preso in affitto da un cittadino cinese appena 3 settimane prima dell'irruzione. All'interno, due clandestine cinesi, di 32 e 36 anni. La prima è risultata già titolare di un decreto di espulsione emesso a Palermo in occasione di analoghi controlli; la seconda, invece, non era mai stata fermata. Durante le indagini è emerso che era stato proprio l'affittuario del locale a condurre le donne a Benevento e ad organizzare l'attività.
Fonti: Corriere del Mezzogiorno, Brundisium.it, 82cento.it
lunedì 27 ottobre 2008
Clandestina o prostituta?
A Valdobbiadene una donna cinese di 48 anni, Li Yog, è stata denunciata per prostituzione: riceveva i suoi clienti in casa. Sulla donna già gravava un decreto di espulsione emesso dalla questura di Bolzano nel 1997, in quanto non in possesso di permesso di soggiorno. I carabinieri per qualche settimana hanno portato avanti le indagini, appostandosi in borghese sotto l'appartamento della cinese, dove si assisteva a un continuo via vai di uomini. Poi, la scorsa settimana, hanno deciso di intervenire e hanno fatto irruzione nell'abitazione della donna, proprio quando riceveva un cliente. Le indagini però non sono ancora concluse: si sta cercando di scoprire il titolare dell'appartamento per valutare se possa esserci l'ipotesi di un traffico di prostitute più ampio.
Fonte: OggiTreviso.it
sabato 25 ottobre 2008
Nemmeno gli appartamenti sono più sicuri
Fonte: AGI
mercoledì 22 ottobre 2008
Le tecniche di un criminale
Il nome fornito per le richieste di inserzione degli annunci e per i contratti di locazione hanno condotto ad una stessa persona di nazionalità cinese, la quale si è rivelata essere un onesto ed ignaro imprenditore di Milano, in Italia da diversi anni con regolare carta di soggiorno, il quale rivelava che da tempo gli venivano recapitate bollette dell’Enel e di forniture idriche relative ad appartamenti ubicati in diverse province italiane dove, peraltro, non era mai stato.
Il falso locatario, alias Chen Yang, 38enne, è stato arrestato mentre si recava a ritirare l'ennesimo contratto d'affitto dalla proprietaria di una casa in via Arena. Le accuse sono di falsa attestazione della propria identità e di inosservanza di un ordine di allontanamento emesso nell’aprile del 2006 dal questore di Prato.
L’arrestato aveva locato appartamenti e locali a Milano, Sondrio, Arezzo, Pordenone e Caserta. Gli investigatori non escludono che dietro all’attività dell’arrestato via sia una più vasta organizzazione criminale che opera sull’intero territorio nazionale.
Fonti: Interno 18, Caserta Sette
mercoledì 15 ottobre 2008
Lungo le strade
Sempre negli stessi giorni l'associazione On the Road emette i dati raccolti durante le uscite in strada lungo la Bonifica del Tronto e dichiara di essere entrata in contatto con 24 donne cinesi.
Nel centro di Milano, nella zona di viale Abruzzi, le cinesi che lavoravano di notte sono quasi tutte scomparse dopo l'estate. Di giorno, invece, la presenza sembra essere costante, pur se contenuta. Non è stato rilevato uno spostamento di questa utenza verso la periferia.
Fonte: Nettuno Press, Il Resto del Carlino
venerdì 10 ottobre 2008
Bologna: arresti nei circuiti criminali
Fonte: RomagnaOggi.it
giovedì 9 ottobre 2008
Aumentano le nigeriane
"Il numero di ragazze nigeriane giunte sull'isola nel 2008 e' aumentato in modo esponenziale", spiega Peter Schatzer, capo missione dell'Oim di Roma. In generele, spiega, l'Oim ha "registrato una forte, e allarmante, crescita di presenza femminile". Oltre 2400 donne sbarcate nel 2008, contro le circa 650 arrivate l'anno scorso. Ma "il dato particolarmente evidente riguarda le donne spesso giovani provenienti dalla Nigeria: fino al 15 settembre di quest'anno ne sono arrivate 1.128, contro le sole 166 del 2007. Si tratta di numeri troppo alti per essere casuali- afferma Schatzer- temiamo, infatti, sulla base delle interviste effettuate dai nostri operatori al centro, che un tale flusso nasconda un vasto fenomeno di tratta di esseri umani". Per questo l'Oim ha "attirato l'attenzione della magistratura" sul fenomeno. "Ci auguriamo- conclude il capo missione- che in un contesto cosi' drammatico e complesso, "O'Scia'" riesca, con la sua opera di sensibilizzazione, ad attirare ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica".
Fonte: Redattore Sociale
Queste notizie combaciano con quello che si riscontra lungo le strade dell'hinterland milanese. Nelle ultime settimane, subito dopo l'estate, si è verificato un aumento delle ragazze nigeriane, spesso molto giovani, lungo la Paullese e la Rivoltana. I luoghi della prostituzione sono sempre gli stessi, non ci sono nuove "colonizzazioni"; questo fa pensare che i circuiti criminali siano sempre gli stessi.
mercoledì 8 ottobre 2008
Modena: cinesi sfruttano coreana
Fonte: Il Resto del Carlino
giovedì 2 ottobre 2008
Cinesi: una ricerca per incentivare l'accesso sanitario

Fonte: Redattore Sociale
Reggio Emilia: violenza nel mondo della prostituzione
L'attività investigativa ha consentito di individuare quello che attualmente era il gruppo incontrastato nell'ambito della comunità cinese cittadina, i cui componenti avevano costituito un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, alla commissione di estorsioni ai danni di imprenditori loro connazionali, allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto durante feste organizzate in discoteche e al favoreggiamento della permanenza di clandestini sul territorio nazionale.
Fonte: Il Resto del Carlino
mercoledì 1 ottobre 2008
Empoli: la sopraffazione dei "regolari"
Fonte: La Nazione
lunedì 29 settembre 2008
Prato: prostituzione "in" cinese
Incontri con sexy parrucchiere? Basta girare a Chinatown, conoscere un po’ il cinese e leggere sui muri. Sì, perché in via Pistoiese, via Filzi, via Becagli e in tutte le strade dove vive la comunità orientale si possono trovare cartelli e annunci abusivi dappertutto, scritti su volantini di fortuna oppure direttamente sull’intonaco dei muri. Anzi, c’è chi ha pensato bene di lasciare il proprio messaggio anche sulla Porta Pistoiese, senza dimenticare il tazebao davanti all’Unicredit che è scomparso per poche ore nei giorni della stretta dei controlli e che poi è puntualmente ricomparso qualche ora dopo, un po’ come i laboratori pieni di clandestini. Questa volta però i residenti non sono rimasti a guardare ed hanno deciso di capire cosa c’è scritto in quella miriade di volantini appesi ovunque che sono stati anche fotografati.
Grazie all’aiuto di chi conosce il cinese ne sono stati tradotti tre. Il primo volantino messo sotto la lente dai residenti della zona dice: "Specializzazione incontri. Apertura 6 maggio chiusura 30 maggio. Nuove ragazze a servizio completo, incontri trasparenti cristallini, come cristallo intagliato". Poi ci sono le indicazioni e dei numeri di riferimento, che del resto sono spesso ben visibili sui muri perché scritti a caratteri cubitali.
Nel volantino numero due ci sono anche l’immagine di una rosa e una cartina stilizzata, così anche gli italiani, arrangiandosi, potrebbero trovare il posto. Chi l’ha attaccato avrà pensato: non si sa mai a chi può interessare... Ecco la traduzione ottenuta dai residenti: "Consigliato/Esclusivo centro taglio capelli e acconciature nuovo servizio. Disponibilità ragazze... Ottimo taglio". Poi ecco gli immancabili riferimenti telefonici. La 'lezione' di cinese non si è fermata qui, anche se ormai è chiaro di che tipo di messaggi è tappezzata Chinatown. Volendo moltiplicare i due volantini tradotti dai residenti per le migliaia che si trovano nelle strade, anche sulle cabine dell’Enel, non si fa fatica a capire che l’offerta si allarga e di molto. Infatti anche il terzo testo non fa eccezione: "Nuovo centro massaggi, situato in zona cinese. Sexy e pulite giovani ragazze, personale disponibile e premuroso". Seguono numeri di telefono (...).
Fonte: La Nazione
giovedì 25 settembre 2008
Alba: denunciato sfruttatore cinese
Fonte: TargatoCN, La Repubblica
lunedì 22 settembre 2008
Appartamenti a luci rosse sul litorale adriatico
E' stato individuato a San Benedetto del Tronto un appartamento a luci rosse dove una donna cinese di 30 anni, già titolare di un provvedimento di espulsione dal territorio italiano, prestava servizi sessuali. L'attenzione delle forze dell'ordine è scaturita dal viavai di clienti. La donna ha tentato di dare un nome falso e di far credere di essere in Italia da pochi giorni, ma è stata tradita dal rilevamento delle impronte digitali.
Fonte: Il Resto del Carlino, gomarche.it
domenica 21 settembre 2008
La zona grigia della sanità italiana

Fonte: Redattore Sociale
venerdì 19 settembre 2008
Romagna e Marche: storie di donne cinesi

Una simile sorte è toccata alle due cinesi, di 54 e 35 anni, accusate di favoreggiamento e induzione alla prostituzione per aver gestito delle case di appuntamento nella periferia dell'Aquila nelle quali giovani connazionali venivano segregate nelle abitazioni. Le due donne provvedevano di tanto in tanto a fare spesa e a gettare l'immondizia. Le cinesi erano sempre controllate con un telefonino cellulare attraverso il quale le due donne che gestivano la prostituzione riuscivano a controllare gli incassi.
Fonte: RomagnaOggi.it e Il Centro
martedì 16 settembre 2008
Milano si svuota
Le prime a sparire sono state le cinesi (proprio le ultime ad essere arrivate). Albanesi e romene si sono presentate più sfoltite e meno esplicite, usando la tattica della discrezione e della mimetizzazione: incollate ai muri, alle fermate dei mezzi pubblici o sedute nelle pensiline. Per tutte, occhi aperti e tacchi pronti a girare velocemente all'avvicinarsi di qualche volante. E c'è già chi pensa di aumentare l'affitto a chi, rischiando in strada, è costretta a rintanarsi in casa per vendere il proprio corpo. Ma il carosello dei clienti abituali, occasionali o semplicemente curiosi continua, soprattutto la notte. Un po' più nervoso e deluso quando, al solito angolo non si trova l'attesa lucciola o viados. Già, i cerbiatti, che invece non vogliono abbandonare la strada e si muovono più velocemente da un punto all'altro delle vie storiche della prostituzione in una sorta di caccia al tesoro.Tre sere dopo la notizia del decreto legge proposto dalla ministra Mara Carfagna, ci sono meno passeggiatrici. C'è attesa e disorientamento. Nel dubbio, senza ben capire quale sarà il loro destino, le prostitute hanno preso qualche giorno di pausa. Confuse anche dalla presenza più massiccia delle forze dell'ordine, sollecite nel chiedere documenti. Una sbandata che ha messo in allarme il Mit (Movimento sulle identità transessuali) e il comitato per i diritti civili della prostitute: «Riteniamo che si stia facendo solo un'operazione di maquillage, mentre i problemi veri non vengono affrontati ne risolti, ma sicuramente aumenteranno. La proibizione di lavorare in strada avrà conseguenze gravi e pericolose per tutte quelle persone che non sono in grado di organizzarsi al chiuso. Non è infatti possibile che ogni prostituta possa ottenere un contratto di affitto. E c'è chi ci speculerà». (...)
Fonte: Corriere della Sera
Reazioni dal mondo cinese
Fonte: CronacaQui
sabato 13 settembre 2008
Ddl Carfagna: una delle possibili conseguenze

PALAZZI DELL'AMORE
LE ZONE CALDE
I PREZZI
Fonte: CronacaQUI
lunedì 8 settembre 2008
Perugia: 1, 2, 3... 10 case a luci rosse?
La Spezia: arrestata maitresse
Fonti: La Nazione, Il Secolo XIX
Prato: i "bordelli cinesi" non tramontano
L'attenzione delle forze dell'ordine era stata attratta dal vivace via vai di gente che animava i dintorni del locale. I blitz condotti hanno portato alla luce anche la presenza di un traffico di pasticche di ecstasy, che già in altri casi è risultato accompagnarsi a sfruttamento della prostituzione.
L'immobile, di appartenenza di un'azienda italiana, era stato affittato per uso di ufficio a un cinese regolare, titolare del club.
Fonte: La Nazione, Toscana TV
lunedì 1 settembre 2008
Lombardia: un vero business famigliare
Fonte: CroncaQui, Il Giorno, Il Giornale
Napoli: joint venture cino-rumena

Fonte: La Nazione, L'Unione Sarda
mercoledì 13 agosto 2008
Cosa succede tra quei muri?

Due interrogazioni, una al Parlamento e una all'assemblea regionale, centinaia di messaggi e commenti alla fotografia "choch", ma nessuna inchiesta interna. Mentre i radicali si rivolgono al ministro dell'Interno Roberto Maroni e Rifondazione comunista al governatore Vasco Errani, mentre i lettori di Repubblica aprono il dibattito sui diritti e sulla dignità delle lucciole, l'assessore alla Sicurezza Costantino Monteverdi difende l'operato della polizia municipale. Spiega perché una ragazza nigeriana si è accasciata a terra nella cella di sicurezza del "suo" comando dopo un'operazione anti-prostituzione. Sa che le lucciole "sono vittime e non criminali", che le retate "non colpiscono il racket" e che i poteri dei sindaci, anche dopo la Carta di Parma, "sono limitati". Ma getta acqua sul fuoco: "Le polemiche nate dopo la pubblicazione di quella foto sono eccessive". Racconta quella che, a suo dire, non è stata una deriva securitaria, ma solo una notte di "ordinari controlli"
Assessore, cos'è successo la sera in cui la fotografia è stata scattata?
"Era una normale operazione, come ne facciamo tante. Abbiamo perlustrato le vie del mercato del sesso su strada e abbiamo fermato lucciole e clienti multandoli secondo un'ordinanza emessa dal sindaco diversi mesi prima della firma della Carta di Parma. Sul filo del codice della strada sanzioniamo chi si ferma a contrattare in un luogo pubblico"
E poi portate le ragazze in centrale…
"Lo prevede la legge quando non hanno documenti. La foto segnalazione è obbligatoria"
La lucciola della foto però era disperata.
"Aveva paura del suo sfruttatore perché così avrebbe perso l'incasso della serata. Continuava a buttarsi a terra e per questo era sporca di polvere. Quando, qualche ora dopo, è arrivata la storia "legale" è stata chiara la portata del suo dramma"
Cioè?
"E' nigeriana, ma il suo paese non l'ha riconosciuta per cui è impossibile rimpatriarla. In passato è stata in un Cpt ed è stata fermata in diverse città italiane, sempre mentre si prostituiva sulla strada. Aveva il volto pieno di cicatrici, segno che è stata percossa, picchiata e sfregiata"
Perché l'avete trattenuta in quella cella?
"Perché si calmasse. Con decreto del ministro dell'Interno anche i comandi di polizia municipale debbono avere una stanza attrezzata per ospitare chi, trattenuto per accertamenti, stia dando in escandescenze e possa ferirsi o farsi del male. Un ubriaco ad esempio"
Ma in questi casi non si dovrebbe chiamare un medico o uno psicologo?
"Dipende dai casi. Anche perché molti volte si tratta di atteggiamenti strumentali. La ragazza è stata accompagnata in quella stanza perché si calmasse, com'è avvenuto dopo poco"
Dalla foto sembrava svenuta
"Stava dormendo, dopo un'oretta si è svegliata. Era calma e si è fatta tranquillamente prendere le impronte e fotografare, come vuole la legge. La nostra ispettrice e gli altri agenti che hanno ascoltato il suo sfogo, le hanno offerto un caffè e l'hanno rilasciata l'indomani, quando l'Afiss ha risposto mandandoci tre pagine su di lei. A quel punto i vigili, come accade spessissimo, hanno offerto la colazione alle ragazze. Di tasca loro, dato che non esiste un fondo comunale per cose del genere. In più, visto che aveva indosso solo un tanga e una maglietta, i vigili si sono fatti indicare il punto della via Emilia dove aveva lasciato i suoi vestiti, li sono andati a recuperare e glieli hanno portati"
Ma per il resto della notte è rimasta così? Semi-nuda?
"No, gli è stata data una coperta"
Non mentre era in quella cella.
"C'è rimasta un'ora al massimo, il tempo che si calmasse"
Se era evidente che fosse una vittima del racket, non è stato pericoloso rilasciarla?
"Non possiamo trattenere nessuno contro la propria volontà"
Era necessario, quindi, portarla in centrale e trattenerla?
"I controlli anti prostituzione sono necessari. Li chiedono i cittadini con centinaia di segnalazioni e raccolte firme"
Ma se in questo modo si colpiscono solo le vittime, ragazze terrorizzate dai loro sfruttatori, che senso hanno certe operazioni al di là della risposta alle pressioni dei cittadini?
"Funzionano da deterrente perché le multe scoraggiano i clienti e le retate fanno capire al racket che Parma non è terra di nessuno. Se passasse il messaggio contrario ci ritroveremmo le strade invase dalle prostitute"
Contro lo sfruttamento però operazioni del genere non servono a nulla
"Il racket e lo sfruttamento si combattono con azioni di intelligence che non sono compito della polizia municipale"
I poteri speciali assegnati dal decreto Maroni e la Carta di Parma allora a che servono?
"A rendere più incisive le azioni di disturbo. Maroni dice di essere creativi intendendo con questo che ogni sindaco può e deve pensare le ordinanze in base alla sua realtà che è diversa da Palermo a Perugina, da Parma a Milano"
A Parma cosa si farà?
"Stiamo studiando provvedimenti che più che creativi siano di buon senso e organici. Speriamo di essere pronti a settembre e non riguarderanno solo la prostituzione, ma anche lo spaccio e gli assembramenti rumorosi e pericolosi. Ad esempio potremmo arrivare a vietare la detenzione e non solo la vendita, come avviene oggi, di bevande in bottiglie di vetro in determinate aree della città"
E' tutto questo non le sembrano azioni-intenzioni da sceriffi?
"Termini come sindaci sceriffi sono stati coniati dalla stampa e non corrispondono alla realtà e alle nostre intenzioni che non sono quelle di punire i deboli, ma di garantire la sicurezza e il benessere"
Ritorniamo, quindi, al caso della prostituta e alle retate sulle strade. In questo modo a chi garantisce il benessere?
"Avviciniamo le ragazze e le informiamo che esistono programmi di protezione in cui possono rientrare"
Ci riuscite?
"Dall'inizio dell'anno, in sei mesi, sono 54 le lucciole entrate in un programma di protezione e che ora, con un permesso di soggiorno, vivono in altre parti d'Italia, in case protette dove stanno iniziando una nuova vita"
Chi sono queste ragazze?
"48 sono nigeriane, le altre di diversa nazionalità. Hanno denunciato di essere vittime del racket e ora sono, appunto, protette. Perché non dimentichiamo che rischiano la vita e che anche nel volerle aiutare è necessaria competenza e non solo buona volontà. La criminalità sa essere spietata"
Come hanno trovato il coraggio di liberarsi al racket?
"La stragrande maggioranza c'è riuscita grazie a un fidanzato, un cliente che si è innamorato e che ha deciso di aiutarle, venendo a informarsi da noi sui programmi di protezione e aiutando queste ragazze a fidarsi. Altre volte il coraggio arriva dopo che le stesse donne finiscono al pronto soccorso, massacrate di botte dagli sfruttatori".
lunedì 11 agosto 2008
Cinesi sulle strade intorno Parma
Fonte: ParmaOK.it, ParmaOK.it
Aggiornamento del 19/09/2008: due cinesi sono state individuate sulla strada Baganzola.
Fonte: ParmaOK.it
Prostituzione cinese a Modena
Fonti: Il Resto del Carlino, Bologna 2000, Emilianet
lunedì 4 agosto 2008
Genova: la criminalità cinese fa esperimenti

Gli inquirenti affermano come non sia facile andare a colpo sicuro poiché dopo gli interventi degli ultimi anni (concentrati quasi esclusivamente in Valbisagno o nel levante cittadino) pure gli sfruttatori sono diventati più accorti. Le case vengono usate per poco tempo, a volte in modo alternativo poiché la cerchia dei frequentatori è assidua ma ristretta, e in qualche modo di fiducia.
La 36enne sotto processo era già stata coinvolta in un’inchiesta in provincia di Bergamo, a conferma di un asse Lombardia-Liguria che già in passato era stato accertato dalle indagini.
Fonte: Il Secolo XIX, Il Giornale
Da Milano altre diramazioni criminali

Il 31 luglio i carabinieri di Trento hanno smantellato un'organizzazione italo-cinese dedita allo sfruttamento della prostituzione al termine un'indagine durata otto mesi e che ha portato all'esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e alla denuncia in stato di libertà di altre otto. Al momento il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione.
L'inchiesta ha permesso di individuare vari appartamenti in tutta Italia (nel Milanese, a Trento e Bolzano) all'interno dei quali venivano fatte prostituire (e vivere) per 15 ore al giorno almeno nove donne cinesi tra i 20 e i 40 anni, irregolari nel nostro Paese, a cui venivano sottratti i documenti appena giunte in Italia dal loro Paese. In pratica le ragazze vivevano in condizioni di quasi schiavitù e dovevano soddisfare qualsiasi pretesa dei loro clienti. Il reclutamento in Cina avveniva grazie a false promesse di lavoro.
Gli arrestati sono il presunto capo dell'organizzazione, il 30enne Z.S., e la moglie 42enne, H.H., rintracciati a Trento, ma risiedenti a Milano. Secondo quanto emerso nell'indagine, l'uomo, che era già stato oggetto di un provvedimento di espulsione, gestiva le ragazze avvalendosi di complici cinesi, tutti clandestini (di 30, 40 e 42 anni, domiciliati a Milano e fermati a Trento), ma anche di due professionisti italiani: un dentista 55enne pistoiese e un 64enne casertano, fermati rispettivamente a Montecatini Terme (Pistoia) e ad Angera (Varese). I due si occupavano sia degli aspetti logistici che di versare in banca il denaro provento del meretricio.
Fonti: Alice.it, CasertaOggi, La Nazione, Varese News
Case chiuse a Reggio Emilia
Nella casa si trovavano una cinese di 44 e una di 34 anni. Le prestazioni venivano offerte a 50 euro e sembra non fossero protette.
Fonti: La Nazione, Bologna 2000
giovedì 31 luglio 2008
Un impero immobiliare tutto italiano
Fonti: RomagnaOggi.it, Newsrimini.it, Sanmarinotv.sm
lunedì 28 luglio 2008
Foggia: sfruttamento organizzato
Fonti: Il Grecale e TeleRadioErre
Milano: triplice giro di prostituzione

Grazie ad una segnalazione dell'associazione Lule è stato individuato il giro di squillo marocchine: tre giovani tra i 22 e i 32 anni esercitavano la professione in una fatiscente mansarda a Largo dei Gelsomini, alla presenza di un bambino di otto anni, figlio di una delle tre. L'appartamento, di proprietà di un’anziana 82enne italiana totalmente estranea ai fatti, era stato loro subaffittato da un'italiana di origine egiziana di 56 anni, denunciata per sfruttamento della prostituzione.
Contro le italiane, infine, si sono schierati i condomini del palazzo dove esercitavano la professione. L'operazione ha coinvolto un'italiana di 53 anni, che ha dichiarato di aver iniziato a prostituirsi nel 1982 dopo la morte del marito e di aver "risparmiato" in banca ben 450mila euro; proprietaria di cinque appartamenti, esercitava la professione insieme ad altre italiane di 65 e 55 anni e a un'albanese di 36 (quest'ultima ha dichiarato di aver messo da parte 250mila euro in quattro anni di attività). Le donne adescavano i clienti in strada. Le tariffe in questo caso erano elevate e raggiungevano i 300 euro, essendo i clienti studenti, professionisti.
Fonte: CronacaQui e AGI
mercoledì 23 luglio 2008
Fermo: infiltrazioni criminali
Fonte: Il Resto del Carlino
lunedì 21 luglio 2008
Porto Recanati: una baracca per due donne

Fonte: Il Resto del Carlino
venerdì 18 luglio 2008
Rimini: la nuova prostituzione

Fonte: Il Resto del Carlino
martedì 15 luglio 2008
Un ddl schizofrenico
- la prostituzione è vietata nei luoghi pubblici (qualsiasi) e in quelli aperti al pubblico (anche night). La sanzione prevista - valida sia per la prostituta, sia per il cliente - è una multa che varia dai 200 ai 3mila euro. In caso di reiterazione, la sanzione si trasforma in un arresto dai 5 ai 15 giorni e un'ammenda da 200 a mille euro. La spiegazione al provvedimento è che la prostituzione rappresenta un "allarme sociale". Chi affitta a prostitute a prezzi superiori a quelli di mercato è punito con l'arresto da due a sei anni e la multa da 250 a 10mila euro. E' fatta salva la protezione sociale di chi è costretta a prostituirsi. Abolito il reato di favoreggiamento della prostituzione;
- i condomini possono chiedere e ottenere provvedimenti d'urgenza contro «turbative create dalla prostituzione» e approvare delibere condominiali anti-squillo;
- chi compie atti sessuali con un minore tra 14 e 18 anni in cambio di denaro «o altra utilità anche non economica» viene recluso da sei mesi a tre anni e paga una multa non inferiore a seimila euro. Inoltre i minorenni stranieri privi di persone che esercitino la potestà genitoriale in Italia verranno riconsegnati alle autorità nazionali attraverso la proceduta del rimpatrio assistito (articolo 33, comma 2-bis, decreto legislativo 286/98);
- in caso di associazione per deliquere, le sanzioni vengono aumentate fino a due terzi per promotori e organizzatori e da un terzo a metà per gli altri partecipanti.
domenica 13 luglio 2008
Imprenditoria cinese

Gestiva un piccolo giro di prostituzione nel Cesenate, che gli consentiva di vivere comodamente e senza problemi economici. Il "business", però, si è bruscamente interrotto per Liang Jixiang, cittadino cinese 45enne da tempo residente a Gatteo e ufficialmente noto come operaio, arrestato dalla Squadra Mobile di Forlì su ordinanza del pm Michele Leoni. L'uomo aveva preso in affitto due appartamenti in zona stadio a Cesena e vi faceva prostituire tre donne, tra cui la moglie.
Oltre alla consorte 40enne, anch'ella di nazionalità cinese, nei due locali vendevano il proprio corpo anche due ragazze, una delle quali risultata non in regola con il permesso di soggiorno. Un dettaglio di poco conto, questo, per i clienti delle tre prostitute, che venivano attirati con annunci su riviste e mezzi d'informazione locale.
Numerosi erano i clienti delle due ‘case chiuse', prevalentemente di nazionalità italiana ma anche stranieri. Un giro d'affari piuttosto ampio se si considera che ogni prestazione veniva fornita ad un costo di 60 euro, una cifra ritenuta ‘concorrenziale' sul mercato del sesso a pagamento.
Il cinese che gestiva il giro di prostituzione è stato arrestato venerdì a Senigallia, in provincia di Ancona, mentre stava per prendere in affitto un altro appartamento, gli inquirenti ritengono per ampliare la propria attività.
La polizia ha anche sequestarto 1.600 euro in contanti, un'agenda telefonica ricca di numeri di telefoni e appunti, materiale utile agli inquirenti per appurare fino in fondo l'entità del ‘giro'. A testimoniare la possibilità che la vicenda possa assumere dimensioni più ampie, il ritrovamento di alcuni biglietti ferroviari riferiti a La Spezia, Bologna e Cesena. L'ipotesi, dunque, è che quello scoperto a Cesena possa essere solo un punto di una rete ben più vasta.
Fonte: RomagnaOggi
lunedì 30 giugno 2008
Cuneo: giro di prostituzione cinese

La Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha svolto le indagini a partire dai numeri di telefono che apparivano sugli annunci pubblicati sui giornali e on-line. Messi sotto intercettazione i clienti, li hanno convocati e interrogati. Le investigazioni sono durate 5 mesi.
I proventi dei giro sono stati versati su ben 4 conti correnti.
Fonte: CuneoCronaca.it
lunedì 23 giugno 2008
Empoli: coppia italo-cinese sfrutta ragazza
venerdì 20 giugno 2008
Roma: la clandestinità non ha quartiere
In base al decreto sicurezza recentemente approvato, è stata denunciata la coppia di romani che avevano dato in affitto il locale alla donna.
Fonte: ParmaOK.it
giovedì 12 giugno 2008
Emilia Romagna: l'imprenditoria sessuale si fa strada
