lunedì 4 agosto 2008

Da Milano altre diramazioni criminali


Il 31 luglio i carabinieri di Trento hanno smantellato un'organizzazione italo-cinese dedita allo sfruttamento della prostituzione al termine un'indagine durata otto mesi e che ha portato all'esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e alla denuncia in stato di libertà di altre otto. Al momento il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione.

L'inchiesta ha permesso di individuare vari appartamenti in tutta Italia (nel Milanese, a Trento e Bolzano) all'interno dei quali venivano fatte prostituire (e vivere) per 15 ore al giorno almeno nove donne cinesi tra i 20 e i 40 anni, irregolari nel nostro Paese, a cui venivano sottratti i documenti appena giunte in Italia dal loro Paese. In pratica le ragazze vivevano in condizioni di quasi schiavitù e dovevano soddisfare qualsiasi pretesa dei loro clienti. Il reclutamento in Cina avveniva grazie a false promesse di lavoro.

Gli arrestati sono il presunto capo dell'organizzazione, il 30enne Z.S., e la moglie 42enne, H.H., rintracciati a Trento, ma risiedenti a Milano. Secondo quanto emerso nell'indagine, l'uomo, che era già stato oggetto di un provvedimento di espulsione, gestiva le ragazze avvalendosi di complici cinesi, tutti clandestini (di 30, 40 e 42 anni, domiciliati a Milano e fermati a Trento), ma anche di due professionisti italiani: un dentista 55enne pistoiese e un 64enne casertano, fermati rispettivamente a Montecatini Terme (Pistoia) e ad Angera (Varese). I due si occupavano sia degli aspetti logistici che di versare in banca il denaro provento del meretricio.

Fonti: Alice.it, CasertaOggi, La Nazione, Varese News


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