Al Policlinico Umberto I di Roma è aperto un ambulatorio di ginecologia e ostetricia per immigrate. A farne uso sono soprattutto cittadine cinesi (l'80%), indicazione della naturale predisposizione di questa porzione di popolazione immigrata a fruire del servizio sanitario nazionale, a dispetto della diffusione degli ambulatori clandestini cinesi. Al Policlinico di Roma è presente, in particolare, una ragazza cinese che si sta laureando in Medicina ed assiste il Dottor Francesco Rech, Direttore dell'ambulatorio. La necessità di una mediatrice culturale cinese appositamete formata emerge soprattutto quando la laureanda è assente e la comunicazione con le donne cinesi diventa complessa. L'importanza della struttura ha raggiunto livelli tali da portare una delegazione dell'Hubei Provincial Goverment ad incontrarsi con i vertici dell'ambulatorio.
Il centro è nato su richiesta della Caritas, che già forniva un servizio sanitario per immigrati e che è stata sfrattata dagli immobili che occupava. Oggi la Caritas ha ripreso la sua attività, ma l'ambulatorio ha continuato a funzionare. Per garantire un servizio di qualità, la struttura è in funzione solo il lunedì e il martedì mattina, per una totale di circa 10 visite giornaliere. L'interesse delle donne non è solo direttamente collegato al loro stato di salute, ma anche a questione burocratiche, quali l'ottenimento del certificato di gravidanza per ottenere il permesso di soggiorno.
Il centro è nato su richiesta della Caritas, che già forniva un servizio sanitario per immigrati e che è stata sfrattata dagli immobili che occupava. Oggi la Caritas ha ripreso la sua attività, ma l'ambulatorio ha continuato a funzionare. Per garantire un servizio di qualità, la struttura è in funzione solo il lunedì e il martedì mattina, per una totale di circa 10 visite giornaliere. L'interesse delle donne non è solo direttamente collegato al loro stato di salute, ma anche a questione burocratiche, quali l'ottenimento del certificato di gravidanza per ottenere il permesso di soggiorno.
Fonte: Redattore sociale
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