sabato 3 novembre 2007

I culti segreti nigeriani - parte II

In Italia fino alla fine degli anni '90 i culti segreti hanno operato a Napoli e Verona. Pur dedicandosi ad attività criminose, non risultavano essere particolarmente violenti. L'azione della polizia ha portato all'estinzione di questi gruppi, per favorire l'ingresso nella realtà criminale di culti più violenti. Si tratta, in particolare, dei Black Axe (conosciuti in Nigeria come Neo Blak Movement of Africa, nati alla fine degli anni '70 all'Università di Benin City con l'obiettivo di promuovere una consapevolezza politica 'nera') e degli Eiye. A partire dal 2000 i culti si sono moltiplicati e la polizia è arrivata a registrare gruppi come i Bucaneers, i Vikings, gli Amazons e la Ku Klux Clan Confraternity, tutti con base in Nigeria.


La struttura dei culti è piramidale; ognuno è guidato da un capo nazionale; vi sono, poi, i consigli degli anziani ed emergono figure chiave come i direttori operativi, in particolare i butchers e i picchiatori; tutti, all'interno della setta, acquisiscono l'identità di lord. Il collante dei culti è rappresentato dal fideismo superstizioso alimentato dal woodoo e dai riti iniziatici tribali (i membri vengono marchiati con un ferro sulla pelle in segno di sottomissione); i simboli magico-religiosi tornano in ogni aspetto della vita di gruppo: nel saluto, nella parola d'ordine, nei segni distintivi (berretti neri per i Black Axe e sciarpe azzurre per gli Eiye). L'infrazione delle regole dettate dai ranghi alti dell'organizzazione (compresa l'omertà e il pagamento di un quota d'iscrizione) viene punita con violenti pestaggi.


Tra i culti il rapporto può essere collaborativo, se si decide di diversificare le attività criminali e si fa riferimento a uno particolarmente specializzato o se sussistono legami personali tra i membri di gruppi diversi, oppure conflittuale, se due gruppi, o due individui, si contendono i proventi di una certa attività. Rispetto alla criminalità nigeriana classica, le sette segrete da una parte acuiscono l'allarme sociale coi loro metodi violenti, dall'altra attirano l'attenzione delle forze dell'ordine, permettendo alla prima di agire indisturbata secondo i discreti metodi tradizionali.


Oltre al traffico di droga e alle truffe finanziarie, i culti ottengono gran parte dei proventi attraverso lo sfruttamento della prostituzione. Come è noto, tale attività risulta interamente gestita dalle maman, che possono essere compagne di malviventi comuni, o di cultisti o membri esse stesse dei culti segreti: i piani di appartenenza, dunque, non sono ben definiti e il ruolo delle sette può assumere connotati diversi. A volte i cultisti, su commissione delle maman, assumono la funzione di infliggere punizioni corporali alle ragazze che non sottostanno al sistema. Altre volte, spinti dalla relazione affettiva con le ragazze che si prostituiscono, diventano taglieggiatori delle maman. A questo proposito, è stato rilevato uno spostamento delle maman dall'Italia alla Norvegia, fenomeno che, pur rimanendo inesplicato, induce a ipotizzare il tentativo di eludere il disturbo dei culti su questa attività.


Il fenomeno dei culti segreti nigeriani, soprattutto in rapporto allo sfruttamento della prostituzione, richiede ancora attente osservazioni. Un punto di vista privilegiato sulla criminalità nigeriana può essere considerato Echo News, mensile della comunità nigeriana in Italia.


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