Desta stupore l'accusa rivolta dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio (VA) alla cittadina cinese che si prostituiva in un appartamento di Gallarate. I carabinieri avevano intercettato la 45enne attraverso un annuncio pubblicato su un quotidiano locale. Al cospetto della donna si è presentato un maresciallo, il quale, dopo aver mostrato il tesserino di riconoscimento è stato invitato ad una prestazione gratuita e palpeggiato. La situazione si è ripetuta - secondo le fonti giornalistiche - anche davanti ad altri due colleghi, sopraggiunti in un secondo momento.
La donna è senza documenti d'identità nè permesso di soggiorno, condizioni che ne potrebbero attestare lo sfruttamento e, dunque, la fragilità.
Fonte: VareseNews
La donna è senza documenti d'identità nè permesso di soggiorno, condizioni che ne potrebbero attestare lo sfruttamento e, dunque, la fragilità.
Fonte: VareseNews
1 commento:
mi chiedo avete mai indagato a fondo sul "problema" della prostituzione cinese.
Piuttosto che pubblicare notizie ANSA la cui fonte è la sala stampa delle varie questure.
La donna è senza documenti d'identità nè permesso di soggiorno, condizioni che ne potrebbero attestare lo sfruttamento e, dunque, la fragilità.
dubito che la signora sia fragile e sfruttata, ha 46 anni!!!
60 al capo e 40 a lei a meno che non sia una liber aprof.
2 anni di "lavoro" e casa in Cina, studi pagati ai figli, apertura attività commerciali.
il probl. sono i soldi che vanno all'estero.
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