venerdì 4 gennaio 2008

Allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza

Il decreto legge 29 dicembre 2007 n° 249 ha accolto alcune misure di miglioramente emerse nel corso del dibattito pubblico relativo al decreto legge del 1 novembre 2007 n° 181:
  • l'atto di espulsione viene preso in esame da un tribunale ordinario (non più dal giudice di pace);
  • viene specificato che il provvedimento di allontanamento "non può essere motivato da ragioni estranee al comportamento individuale" (si evitano, in questo modo, provvedimenti di carattere collettivo o a danno del familiare del cittadino dell'Unione Europea).
Sono invece rimaste inalterate le misure relative alla violazione del divieto di reingresso, per cui non è previsto l'intervento di un'autorità giudiziaria (art. 5).
Resta invariata la definizione di "pubblica sicurezza", che viene protetta nel momento in cui i comportamenti di un indiviuo costituiscono "una minaccia contreta, effettiva e grave alla dignità umana o ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica, rendendo urgente l'allontanamento perchè la sua ulteriore permanenza sul territorio è incompatibile con la civile e sicura convivenza" (art. 4.2).


Tra gli esperti permangono gravi riserve sulla disposizione in base alla quale è il prefetto del luogo di dimora o di residenza del cittadino dell'Unione Europea.
In base al nuovo decreto, inoltre, il cittadino europeo al quale sia scaduto il permesso di soggiorno e che sia stato destinatario di un provvedimento formale di allontanamento viene recluso per un periodo fino a 3 anni e poi espluso (il Ministro dell'Interno dovrà emanare, entro febbraio, un decreto che specifichi le modalità con cui il cittadino europeo non in regola possa presentare una dichiarazione di presenza presso la Questura).
Maggiormente stringente è aprimenti la disposizione per cui non basta più che il cittadino risieda in Italia con risorse economiche sufficienti, ma è necessario dimostrare che tali proventi derivano da fonti lecite.
Gli esperti sottolineano, infine, come una politica tanto severa sulle espulsioni necessiti del sostegno di accordi di riammissione, per i quali, però, il Governo ha staziato 10,4 milioni di euro, il 16% in meno rispetto al 2006.

Fonti: il Sole 24 ore, Melting Pot



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