Allarmante la situazione dei consultori pubblici in Lombardia. In un anno il personale è diminuito del 8,5%, provocando la limitazione degli orari di apertura e, in alcuni casi, la chiusura. Le prestazioni sono calate del 2,2% e dalla regione hanno ottenuto il 10,5% di finanziamenti in meno, mentre il numero di utenti è sceso del 6,2%.
Parallelamente crescono i consultori privati, la metà dei quali risulta essere cattolica, motivo per cui non sono offerte tutte le prestazioni previste dalla legge 194: si parla non solo di interruzione di gravidanza, ma anche di diffusione dell'uso dei contraccettivi come prevenzione all'aborto.
Nonostante l'aumento dei consultori privati, la Lombardia ha un consultorio (pubblico o privato) ogni 40mila abitanti, meno di quanti ce ne siano in Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Toscana (qui ce n'è uno ogni 20mila abitanti).La situazione non fa altro che nuocere ai feti, poichè gli operatori, a causa dell'incapacità di stare al ritmo delle richieste, sono costretti a posticipare tutte le interruzioni di gravidanza e a compierle sempre ai limiti di tempo permessi dalla legge 194.
Fonte: Redattore sociale
Fonte: Redattore sociale
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