E' in corso a Roma l'indagine su un giro di sfruttamento della prostituzione cinese, guidata dal sostituto procuratore Andrea de Gasperis.
Si parla di tratta, dal momento che l'organizzazione criminale che gestisce gli appartamenti e la pubblicizzazione delle prestazioni sembra essere la stessa che recluta le giovani in aree rurali, povere, della Cina. Il giro comprende immobili in tutta la città, è presente in ogni quartiere con almeno un appartamento. Le ragazze vengono continuamente spostate per garantire ai clienti della zona la "novità" di cui vanno in cerca; dopo alcune settimane lo spostamente avviene verso altre città della penisola.
Le condizioni in cui si trovano le clandestine sono restrittive, non possono uscire di casa e vengono mantenute in uno stato di ignoranza rispetto alla lingua italiana e alle risorse del territorio. Sono donne più anziane che le controllano.
Nell'organizzazione sono coinvolti anche cittadini italiani; in particolare questi si occupano di tradurre gli annunci che vengono pubblicati sui giornali locali. Il sostituto procuratore sta sondando la possibilità di arginare la tratta delle cinesi anche attraverso l'accusa alla stampa di favoreggiamento della prostituzione, ma una precedente sentenza della Corte di Cassazione non lascia intraverdere una soluzione in questo senso.
La prostituzione cinese nella capitale si sta espandendo: inizialmente era diffusa solo nel quartiere Esquilino ed era rivolta soprattutto a clienti cinesi, oggi per meno di 50 euro, è a disposizione di tutti.
Fonte: LaRepubblica.it
Si parla di tratta, dal momento che l'organizzazione criminale che gestisce gli appartamenti e la pubblicizzazione delle prestazioni sembra essere la stessa che recluta le giovani in aree rurali, povere, della Cina. Il giro comprende immobili in tutta la città, è presente in ogni quartiere con almeno un appartamento. Le ragazze vengono continuamente spostate per garantire ai clienti della zona la "novità" di cui vanno in cerca; dopo alcune settimane lo spostamente avviene verso altre città della penisola.
Le condizioni in cui si trovano le clandestine sono restrittive, non possono uscire di casa e vengono mantenute in uno stato di ignoranza rispetto alla lingua italiana e alle risorse del territorio. Sono donne più anziane che le controllano.
Nell'organizzazione sono coinvolti anche cittadini italiani; in particolare questi si occupano di tradurre gli annunci che vengono pubblicati sui giornali locali. Il sostituto procuratore sta sondando la possibilità di arginare la tratta delle cinesi anche attraverso l'accusa alla stampa di favoreggiamento della prostituzione, ma una precedente sentenza della Corte di Cassazione non lascia intraverdere una soluzione in questo senso.
La prostituzione cinese nella capitale si sta espandendo: inizialmente era diffusa solo nel quartiere Esquilino ed era rivolta soprattutto a clienti cinesi, oggi per meno di 50 euro, è a disposizione di tutti.
Fonte: LaRepubblica.it
2 commenti:
l'articolo di repubblica è un esempio di "malainformazione",
da quunto si legge sembrerebbe che unna fantomatica organizzazione gestisca la prostituzione cinese ...
forse questa "triade2 esiste, ma in realtà la pr. cinese è un fenomeno altamente parcellizzato: tanti piccoli imprenditori e imprenditrici, che gestiscono uno o + appartamenti, 40% alla sex worker, 60% a loro, poi ci sono le donne che lavorano in proprio con la speranza di divenire esse stesse un piccolo capo. 1, due 3 anni e poi la casa in cina, magari aprono una piccola attività, assicurano un'esistenza decente al proprio figlio ... Per il cinese ciò che conta è "FAMA E RICCHEZZA" se le autorità non cercano di capire la mentalità cinese non riusciranno mai a risolvere il problema.
la grande preoccupazione è che queste donne spesso sono ignoranti per quanto riguarda la prevenzione delle MST, e non si preoccupano di avere rapporti orali non protetti (i clienti sono degli irresponsabili)
PS ottimo blog d'informazione
sempre sull'articolo di repubblica si legge:
"Le condizioni in cui si trovano le clandestine sono restrittive, non possono uscire di casa e vengono mantenute in uno stato di ignoranza rispetto alla lingua italiana e alle risorse del territorio" Non sono mantenute in uno stato di ignoranza cercano di lavorare il + possibile per accumulare i soldi per il loro futuro in cina ... solo e possono interrompere il loro rapprto d'affari con il "capo" o la "capa" quando vogliono.
Sono donne più anziane che le controllano.
la maggior parte del sex worker cinesi ha superato i 35 anni da un pezzo
Il giornalista di repubblica dovrebbe agire, investigare anzichè scrivere imbeccato dall'ufficio stampa della PS o dei CC
si accorgerebbe che il mondo della pr. cinese è estremamente variegato.
scoprirebbe un mondo a a lui ignoto: donne determinate, forti, dure e dolci nel contempo, che , ahimè, con il loro corpo cercano di sconfiggere la povertà delle loro famiglie.
Proviamo, tentiamo di capire la mentalità e la psicologia dei cinesi e forse potremo arginare il fenomeno.
RIBADISCO la storia che la mafia cinese controlla il giro è al 90% una FOLA . il 10% è vero ma controllerebbe un giro di pr. giovani per clienti cinesi benestanti. Ma in questo caso è solo una mia sensazione.
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