mercoledì 2 aprile 2008

Drammatico aumento della sifilide

Dal 2000 al 2005 i casi di sifilide in Italia sono aumentati del 458%. E il Lazio e' l'unica Regione in cui l'aumento si conferma progressivo per tutto questo periodo. A dirlo sono i dati dell'Iss (Istituto superiore di sanita') che si basano sul sistema di sorveglianza nazionale delle Mst al quale contribuiscono 12 centri clinici sentinella sparsi in tutta la Penisola.

La sifilide, malattia creduta sconfitta ormai da tempo, torna a fare capolino soprattutto tra gli omosessuali che vivono nella Capitale, tanto che le diagnosi effettuate presso un importante centro per il trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono aumentate del 150% dal 2000 al 2001, dell'80% nel 2002 e del 44% nel 2003. Con i casi che sono passati da 16 del 2000 ai 104 del 2003. La tendenza in ascesa sembra essersi confermata anche nel 2004 con 124 casi. Quasi tutti i casi sono stati a carico di uomini omosessuali: sono loro, infatti, che hanno subito l'incremento piu' significativo delle diagnosi di sifilide, pari al 222% nel 2001 (passando dai 9 casi registrati nel 2000 ai 29 del 2001), all'86% nel 2002 (54 casi) e al 43% nel 2003 (77 casi).

Secondo l'Iss, i casi segnalati di sifilide infettiva in tutta Italia sono passati dai 104 del 2000, ai 203 del 2001 (+95%) fino ai 581 del 2005 (+ 458%). Un aumento confermato anche dai dati Istat sulle notifiche di sifilide provenienti dal sistema di sorveglianza delle malattie infettive. Secondo l'istituto di statistica, le diagnosi di sifilide notificate da tutti i medici italiani, sono passate dalle 321 del 1999 alle 1.403 del 2005. In Italia, i dati del sistema di sorveglianza nazionale delle malattie infettive mostravano una progressiva e costante diminuzione della sifilide fino agli inizi degli anni 2000, quando in tutto il Paese si sono notificati solo 351 casi.

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