Si parla di tratta, dal momento che l'organizzazione criminale che gestisce gli appartamenti e la pubblicizzazione delle prestazioni sembra essere la stessa che recluta le giovani in aree rurali, povere, della Cina. Il giro comprende immobili in tutta la città, è presente in ogni quartiere con almeno un appartamento. Le ragazze vengono continuamente spostate per garantire ai clienti della zona la "novità" di cui vanno in cerca; dopo alcune settimane lo spostamente avviene verso altre città della penisola.
Le condizioni in cui si trovano le clandestine sono restrittive, non possono uscire di casa e vengono mantenute in uno stato di ignoranza rispetto alla lingua italiana e alle risorse del territorio. Sono donne più anziane che le controllano.
Nell'organizzazione sono coinvolti anche cittadini italiani; in particolare questi si occupano di tradurre gli annunci che vengono pubblicati sui giornali locali. Il sostituto procuratore sta sondando la possibilità di arginare la tratta delle cinesi anche attraverso l'accusa alla stampa di favoreggiamento della prostituzione, ma una precedente sentenza della Corte di Cassazione non lascia intraverdere una soluzione in questo senso.
La prostituzione cinese nella capitale si sta espandendo: inizialmente era diffusa solo nel quartiere Esquilino ed era rivolta soprattutto a clienti cinesi, oggi per meno di 50 euro, è a disposizione di tutti.
Fonte: LaRepubblica.it