lunedì 27 ottobre 2008

Clandestina o prostituta?

Spesso si fa confusione tra il reato di clandestinità e quello di prostituzione, che nemmeno esiste...

A Valdobbiadene una donna cinese di 48 anni, Li Yog, è stata denunciata per prostituzione: riceveva i suoi clienti in casa. Sulla donna già gravava un decreto di espulsione emesso dalla questura di Bolzano nel 1997, in quanto non in possesso di permesso di soggiorno. I carabinieri per qualche settimana hanno portato avanti le indagini, appostandosi in borghese sotto l'appartamento della cinese, dove si assisteva a un continuo via vai di uomini. Poi, la scorsa settimana, hanno deciso di intervenire e hanno fatto irruzione nell'abitazione della donna, proprio quando riceveva un cliente. Le indagini però non sono ancora concluse: si sta cercando di scoprire il titolare dell'appartamento per valutare se possa esserci l'ipotesi di un traffico di prostitute più ampio.


Fonte: OggiTreviso.it

sabato 25 ottobre 2008

Nemmeno gli appartamenti sono più sicuri

Sigilli ad una casa d'appuntamento a Terni, dove la polizia ha fatto irruzione scoprendo al suo interno una giovane cittadina cinese che utilizzava l'appartamento per prostituirsi. A lei gli agenti della squadra mobile sono risaliti nell'ambito di una attività di monitoraggio di abitazioni occupate nel centro ternano da extracomunitari. In particolare, alcuni abitanti di via Giandimartalo da Vitalone avevano segnalato alla polizia un continuo via vai di uomini che entravano e uscivano dall'appartamento occupato dalla giovane cinese. Quindi il blitz ha portato ad accertare che l'abitazione era stata messa a disposizione della donna da una sua connazionale, residente fuori Terni e indagata per agevolazione e sfruttamento della prostituzione. Indagini sono in corso per appurare se l'indagata risulta locataria di altri appartamenti in altre città del centro Italia, svolgendo così il ruolo di prestanome per case di appuntamento analoghe a quella ternana.

Fonte: AGI

mercoledì 22 ottobre 2008

Le tecniche di un criminale

Le forze dell'ordine di Caserta hanno arrestato un cittadino cinese che, sotto falso nome, stipulava contratti di affitto per la locazione di abitazioni utilizzate per l’esercizio del meretricio e, attraverso società pubblicitarie, inseriva annunci erotici su quotidiani e periodici.

L'indagine è partita da due appartameni a luci rosse scoperti a Caserta e San Nicola la Strada. Le donne che lavoravano negli appartamenti non hanno fornito alcuna informazione per verificare l’esistenza di possibili favoreggiatori e sfruttatori.

Il nome fornito per le richieste di inserzione degli annunci e per i contratti di locazione hanno condotto ad una stessa persona di nazionalità cinese, la quale si è rivelata essere un onesto ed ignaro imprenditore di Milano, in Italia da diversi anni con regolare carta di soggiorno, il quale rivelava che da tempo gli venivano recapitate bollette dell’Enel e di forniture idriche relative ad appartamenti ubicati in diverse province italiane dove, peraltro, non era mai stato.

Il falso locatario, alias Chen Yang, 38enne, è stato arrestato mentre si recava a ritirare l'ennesimo contratto d'affitto dalla proprietaria di una casa in via Arena. Le accuse sono di falsa attestazione della propria identità e di inosservanza di un ordine di allontanamento emesso nell’aprile del 2006 dal questore di Prato.

L’arrestato aveva locato appartamenti e locali a Milano, Sondrio, Arezzo, Pordenone e Caserta. Gli investigatori non escludono che dietro all’attività dell’arrestato via sia una più vasta organizzazione criminale che opera sull’intero territorio nazionale.

Fonti: Interno 18, Caserta Sette



mercoledì 15 ottobre 2008

Lungo le strade

Giunge notizia di una retata della polizia messinese a seguito della quale sono state identificate due donne cinesi che si prostituivano in strada (nella zona delle vie La Farina, Maddalena e Del Vespro). A Messina sia le prostitute, sia i clienti vengono colpiti da multe di 490 euro.

Sempre negli stessi giorni l'associazione On the Road emette i dati raccolti durante le uscite in strada lungo la Bonifica del Tronto e dichiara di essere entrata in contatto con 24 donne cinesi.

Nel centro di Milano, nella zona di viale Abruzzi, le cinesi che lavoravano di notte sono quasi tutte scomparse dopo l'estate. Di giorno, invece, la presenza sembra essere costante, pur se contenuta. Non è stato rilevato uno spostamento di questa utenza verso la periferia.

Fonte: Nettuno Press, Il Resto del Carlino

venerdì 10 ottobre 2008

Bologna: arresti nei circuiti criminali

Sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Con queste accuse gli agenti della Squadra Mobile di Bologna hanno arrestato otto cittadini cinese, sette dei quali clandestini. Le indagini hanno appurato che cinque di loro, Yunfang Zheng, 33 anni, Shui Qian Chen, di 34, Wufeng Bai, di 36, Dong Mei Huang di 37, ed il fratello Qiulin Huang, di 38, gestivano sei case d'appuntamento in zona Bolognina.


Giornalmente ogni appartamento fruttava circa 600 euro al giorno. Il 60% dei ricavi andava agli sfruttatori, che si occupavano degli annunci sui giornali e degli alloggi, mentre il restante 40% andava alle ragazze che chiedevano 60 euro a prestazioni. Le prostitute ricevano i primi clienti dalle 7 mattino. Il primo, per scaramanzia, non doveva pagare. Nelle maglie delle forze dell'ordine sono finiti anche altri tre cinesi, due dei quali giunti da Brescia, che volevano aprire una casa d'appuntamento sotto le Due Torri. Si tratta del 35enneYongchang Hu, che in precedenza aveva collaborato con il altri cinque connazionali, e di Liangmin Cai, di 27 anni, e Lili Hu, di 28. Tra le due organizzazione è scoppiata una sorta di guerra, con minacce ed estorsioni. Ad evitare lo scontro è stata la Polizia.

Fonte: RomagnaOggi.it



giovedì 9 ottobre 2008

Aumentano le nigeriane

Boom di sbarchi al femminile (oltre 2.400 nel 2008 contro i 650 dello stesso periodo del 2007) sulle coste italiane. E, tra le immigrate irregolari, primeggiano le nigeriane (1.128 fino al 15 settembre, erano 166 nel 2007). Un dato che fa scattare l'allarme tratta. È quanto segnala l'Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, che, per il secondo anno consecutivo, e' tra i patrocinatori di "O'Scia'", l'evento organizzato da Claudio Baglioni dal 24 al 27 settembre nelle isole di Lampedusa e Linosa proprio per sensibilizzare sui temi dell'immigrazione.

"Il numero di ragazze nigeriane giunte sull'isola nel 2008 e' aumentato in modo esponenziale", spiega Peter Schatzer, capo missione dell'Oim di Roma. In generele, spiega, l'Oim ha "registrato una forte, e allarmante, crescita di presenza femminile". Oltre 2400 donne sbarcate nel 2008, contro le circa 650 arrivate l'anno scorso. Ma "il dato particolarmente evidente riguarda le donne spesso giovani provenienti dalla Nigeria: fino al 15 settembre di quest'anno ne sono arrivate 1.128, contro le sole 166 del 2007. Si tratta di numeri troppo alti per essere casuali- afferma Schatzer- temiamo, infatti, sulla base delle interviste effettuate dai nostri operatori al centro, che un tale flusso nasconda un vasto fenomeno di tratta di esseri umani". Per questo l'Oim ha "attirato l'attenzione della magistratura" sul fenomeno. "Ci auguriamo- conclude il capo missione- che in un contesto cosi' drammatico e complesso, "O'Scia'" riesca, con la sua opera di sensibilizzazione, ad attirare ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica".

Fonte: Redattore Sociale

Queste notizie combaciano con quello che si riscontra lungo le strade dell'hinterland milanese. Nelle ultime settimane, subito dopo l'estate, si è verificato un aumento delle ragazze nigeriane, spesso molto giovani, lungo la Paullese e la Rivoltana. I luoghi della prostituzione sono sempre gli stessi, non ci sono nuove "colonizzazioni"; questo fa pensare che i circuiti criminali siano sempre gli stessi.

mercoledì 8 ottobre 2008

Modena: cinesi sfruttano coreana

E' stato denunciato un gruppo di quattro cinesi che gestiva una casa di appuntamenti a Sassuolo (MO). Nell'appartamento lavorava una donna coreana di 35 anni, irregolare in Italia. L'immobile era lo stesso dove l'anno scorso è stato arrestato un clandestino per spaccio di stupefacenti, ma stranamente la proprietaria dell'immobile risulta estranea alle vicende.

Fonte: Il Resto del Carlino


giovedì 2 ottobre 2008

Cinesi: una ricerca per incentivare l'accesso sanitario

Comunità cinese e accesso ai servizi sanitari: un rapporto a dir poco complesso, che in non pochi casi contribuisce ad alimentare pregiudizi e diffidenze presso la popolazione autoctona. Su questa realtà la Caritas romana ha voluto indagare attraverso una “ricerca-azione” condotta tra il 2001 e il 2007 presso il Poliambulatorio di Via Marsala su un campione di 1.351 cittadini di nazionalità cinese. La ricerca prende le mosse dalla constatazione che dal 1983 al 2001 i pazienti cinesi che si sono rivolti al Poliambulatorio della Caritas sono stati soltanto 183 su oltre 65mila immigrati. Un dato che gli operatori della Caritas ritenevano a dir poco sorprendente, considerando che gli immigrati cinesi a Roma rappresentano circa il 3,5% della popolazione straniera e che in alcuni quartieri particolari, tra cui l’Esquilino, questa percentuale raddoppia o triplica addirittura.

La ricerca ha fornito dunque una prima risposta allo scarso accesso alle cure mediche da parte dei cittadini cinesi, che non riguarda soltanto il Poliambulatorio della Caritas, ma più in generale i servizi sanitari pubblici e del privato sociale specialmente in relazione alla medicina di base. Tra le ragioni di questo difficile rapporto sono state evidenziate un’inadeguata risposta dei servizi sanitari alle esigenze della comunità, il forte impegno lavorativo e la difficoltà di richiedere permessi per la prevenzione e la tutela della propria salute e la capacità della comunità di rispondere attraverso il sistema tradizionale alla domanda di salute dei propri membri, che dunque ricorrono alla strutture sanitarie soltanto nei casi più gravi.

Grazie alla ricerca e alla presenza costante di interpreti, i pazienti cinesi del Poliambulatorio sono progressivamente aumentati. Dalle poche unità degli anni Novanta, si è infatti passati ai 122 pazienti del 2002 e da qui a un successivo e costante incremento: 214 nel 2003, 193 nel 2004, 261 nel 2005, 317 nel 2006, fino al 2007 in cui sono stati visitati 235 nuovi pazienti. Attualmente la presenza di nuovi pazienti cinesi ha raggiunto il secondo posto dopo quella dei romeni e rappresenta il 13% del totale dei nuovi pazienti. In particolare, le donne rappresentano l’8,2% delle persone che si recano al Poliambulatorio e anche l’afflusso dei bambini appare in crescita. Dalla ricerca emerge, inoltre, che il 39% dei pazienti cinesi riferisce di essere senza un’occupazione regolare, solo il 19% ha più di 12 anni di scolarità e il 70% è senza permesso di soggiorno. E a questo proposito – rileva la ricerca – anche i pazienti in regola e iscritti al Sistema Sanitario Nazionale, e che dovrebbero essere quindi visitati dai medici di base, preferiscono rivolgersi al Poliambulatorio per via del servizio di interpretariato che viene offerto.

Tra gli ostacoli che impediscono l’accesso ai servizi sanitari di base i pazienti riferiscono innanzitutto la paura e la diffidenza, che riguarda però soprattutto gli immigrati irregolari. Altri ostacoli significativi sono poi la lingua e i percorsi amministrativi, che vengono considerati troppo complessi e poco trasparenti. Solo agli ultimi posti e con un peso nettamente inferiore vengono segnalati gli aspetti relativi alla priorità del lavoro sulla salute, quelli socio culturali e, per quanto riguarda il Poliambulatorio Caritas, quelli religiosi.

Fonte: Redattore Sociale


Reggio Emilia: violenza nel mondo della prostituzione

Cinque cinesi in manette e due appartamenti sequestrati. E' il bilancio dell'operazione messa a segno dalla polizia di Reggio, che ha concluso le indagini cominciate dopo un tentato omicidio verificatosi a giugno, nei pressi della stazione ferroviaria, quando un cittadino cinese era stato aggredito violentemente da suoi connazionali che lo avevano colpito brutalmente al capo e al ventre con più fendenti di arma da taglio. Dopo poche ore la Squadra mobile aveva arrestato i due autori del ferimento e avviato le indagini per capire il contesto in cui era maturato l'episodio.

L'attività investigativa ha consentito di individuare quello che attualmente era il gruppo incontrastato nell'ambito della comunità cinese cittadina, i cui componenti avevano costituito un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, alla commissione di estorsioni ai danni di imprenditori loro connazionali, allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto durante feste organizzate in discoteche e al favoreggiamento della permanenza di clandestini sul territorio nazionale.

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati, tra l'altro, due appartamenti nella disponibilità dell'associazione, utilizzati per far prostituire giovani donne, un bar ritenuto il luogo dove il gruppo si ritrovava stabilmente per pianificare la attività dell'associazione e due autovetture. A quanto emerso dalle indagini, il gruppo faceva capo a un cinese che si avvaleva di fiancheggiatori per commettere le estorsioni e per favorire l'associazione sfruttavano anche il forte vincolo di solidarietà detto 'Guanxi', radicato nella cultura cinese come la parola magica che può 'aprire a un cinese qualunque porta', e quindi anche far ottenere indebitamente somme di denaro.

Fonte: Il Resto del Carlino

mercoledì 1 ottobre 2008

Empoli: la sopraffazione dei "regolari"

E' stata fermata a Empoli una coppia di cinesi regolari, di 26 e 27 anni, per induzione alla prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In base alle indagini, infatti, la 27enne si prostituiva con altre due giovani connazionali senza permesso di soggiorno. La casa dove si svolgeva l'attività è risultata regolarmente affittata. Non è chiaro se ci sia un rapporto di sfruttamento rispetto alle clandestine, che non sono state trovate nell'appartamento; la loro testimonianza potrebbe chiarire alcune posizioni.

Fonte: La Nazione