lunedì 10 dicembre 2007

L'Aquila: prostituzione cinese indoor

Una casa d'appuntamenti cinese è stata scoperta a L'Aquila. La gestione era di una donna cinese di 30 anni, che agiva accompagnata da un italiano. Il reclutamento delle donne si svolgeva periodicamente attraverso agenzie pubblicitarie, inserendo annunci per cercare cinesi disponibili a lavorare a ritmi intensi. Le donne venivano cambiate frequentemente per mantenere alto l'interesse dei clienti; esse arrivavano tutte da Milano e venivano prelevate dall'italiano alla stazione Termini di Roma e portate nel capoluogo abruzzese, senza alcuna cognizione di dove si trovassero.

La maitresse è stata accusata, oltre che di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, di riduzione in schiavitù, reato assai grave e raramente riscontrato dalle autorità giudiziarie in occasione della scoperta di circuiti prostitutivi cinesi. Le donne risultavano altamente controllate: non avevano le chiavi di casa e anche le mansioni più elementari, come spesa e spazzatura, venivano svolte dalla coppia italo-cinese. La ragazza trovata nell'appartamento in occasione dell'irruzione delle forze di polizia è stata indirizzata ad una comunità di accoglienza per la gravità della limitazione di libertà a cui era stata sottoposta.

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