Il comitato spontaneo apolitico Abruzzi-Piccinni e vie limitrofe ha redatto un dossier-denuncia che si incentra sulla prostituzione cinese. La pubblicazione del dossier si sovrappone temporalmente all'omicidio di una prostituta cinese in un appartamento nella zona della Stazione centrale. L'evento scatena insicurezza nei cittadini italiani, che vivono a stretto contatto con le donne che prostituiscono in via Piccinni, Monteverdi e Paganini. Ma l'insicurezza riguarda i cittadini milanesi o le clandestine cinesi? Sembra che ai primi infastidisca più la presenza delle lucciole che gli iniqui regolamenti di conti che avvengono al chiuso, dietro le quinte del mondo della prostituzione.
Il comitato riconosce la discrezione e la compostezza delle prime prostitute cinesi, ma poi ne denuncia l'aumento, sottolineando una parallela crescita dei negozi e dei bar cinesi. Ancora una volta, cos'è che sconvolge il comitato? Le prostitute o l'emancipazione della comunità cinese a Milano attraverso l'apertura di attività commerciali? Non è un segreto che l'immigrazione cinese, come quella di tanti altri paesi, ha trovato a Milano un terreno fertile. E' la legge del libero mercato, quella largamente accettata dalla classe politica italiana ed europea, di destra e di sinistra: gli immobili sono in vendita, che li rilevi un italiano o un cinese è questione di disponibilità economica, non di violenza.
E' vero che le donne si prostituiscono sia di giorno sia di notte, ma è difficile capire perchè gli abitanti della zona vogliano che le donne siano arrestate. Viale Abruzzi e dintorni di giorno è affollatissimo e le prostitute che è possibile vedere passando sono due o tre (8, il numero fornito dal comitato, può essere riferito al numero totale delle donne, che si sono avvicendate nel periodo di osservazione). Di notte le cinesi sono quasi invisibili, sono le clandestine che più di tutte rischiano: un viaggio dalla Cina è molto più oneroso che uno dall'Albania. Hanno appartamenti sparsi in tutta la zona, ma agganciano i clienti solo in via Paganini, una piccola traversa di viale Abruzzi. Non sono mai in 15, come afferma il comitato, ma la metà; inoltre sono molto mobili e sfuggenti. Difficile confermare l'ipotesi, avanzata nel dossier, della presenza in strada di minorenni thailandesi, sia per l'assenza di penetrazione tra le due nazionalità, sia per l'alto rischio che ciò comporterebbe per lo sfruttatore (è più verosimile che fenomeni questo genere avvengano al chiuso, all'interno di appartamenti).
Fonte: Cronacaqui.it
1 commento:
Quando il libero mercato si concretizza nella protezione più o meno mascerata della prostituzione è reato e non iniziativa imprenditoriale.Probabilmente la Cronista non ha fatto un obiettivo sopraluogo e comunque non ha visto le foto...di gruppo delle tante prostitute.E' vero che in alcune ore le cinesi sono solo 2 ma per angolo. UN RESIDENTE DELLA ZONA
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